domenica 9 gennaio 2011













la sensazione era chiara. esattamente come l'acqua. venivano dal pavimento della piazza tutte le mie lacrime. sentivo l'animo ripulito. luce, riflessi, tanta purezza. la sete sembrava svanire. non riuscivo a sentirmi meglio. come quando abbiamo incontrato Victor. provare un gran senso di malinconia. ritornava in mente la mia distanza. 

non ho urlato nulla al vento, al cielo che traboccava dai miei occhi. non ho detto nulla al tempo cancerogeno.
io ero muta. c'era solo qualche distanza focale fra me e il bambino. lui trovava gioia nel movimento, nella musica che accompagnava l'acqua, e la seguiva con lo sguardo e le mani, come se fosse essa la ballerina perfetta.

era la sintesi di una vita intera. la mia nell'acqua, come un fiume in piena, la vita del ragazzino che ancora sa ridere e godere delle piccole cose, e non si cura di chi c'è intorno, non ha pensieri al ritorno a casa. la vita di  coloro che osservavano, fermi, come in un quadro impressionista, tutti spettatori della vita che ballava al centro della piazza. sulle loro teste nuvole di ricordi, pensieri, impressioni, pianti e rimpianti, i bimbi curiosi e i padri preoccupati. sembrava di stare in un labirinto, o su di una giostra.

come quando si è innamorati. vorresti girare col mondo intero. chiudi gli occhi e puoi vedere solo il suo sorriso. 

fotografavo per portarmi dietro la sensazione di stare al centro della fontana, a confondere le lacrime dell'emozione con l'acqua. e ogni volta che rivedo queste foto, sento scrosciare su di me tutto il mare che circonda Malta, tutte le piogge estive, tutti i fiocchi di neve che ancora verranno.



foto scattate in Palace Square, a La Valletta (Malta)
8 gennaio 2011

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